Esistono principalmente sei categorie di prodotti realizzabili tramite processo di sinterizzazione.
- Leghe di componenti che allo stato fuso sono immiscibili a causa dell’elevata differenza di temperatura di fusione
- Materiali compositi realizzati per sinterizzazione di polveri metalliche e non metalliche (Cermet).
- Metalli refrattari come tungsteno, molibdeno, platino, tantalio e altri che fino a pochi anni fa risultavano impossibili da fondere a causa della mancanza di tecnologie atte a raggiungere temperature così elevate.
- Metalli porosi che presentano tale proprietà anche nei pezzi sinterizzati; quest’ultima viene accentuata e sfruttata per produrre cuscinetti autolubrificanti.
- Leghe e metalli d’elevata purezza ed omogeneità che possono essere mantenute incontaminate grazie alla mancanza di segregazioni e liquefazioni caratteristiche del processo di solidificazione dei fusi.
- Metalli d’elevata durezza ottenuti per sinterizzazione di carburi di tungsteno, niobio, titanio con un metallo come il cobalto che ha funzione di legante e di regolatore della durezza.. Quantità elevate di cobalto riducono tale proprietà mentre quantità troppo elevate di carburi portano ad un prodotto fragile.
Vantaggi e limiti del processo
Il processo di sinterizzazione è accompagnato da molti vantaggi di tipo economico e tecnico.
- Impiego di materiali innovativi in grado di soddisfare le più svariate esigenze
- Grado di precisione delle finiture molto elevato
- Presenza quasi nulla di scarti di lavorazione
- Minimizzazione delle lavorazioni sul pezzo finito
- Possibilità di variare a piacere la densità e altre caratteristiche
- Facilità d’esecuzione delle forme complesse
- Investimenti iniziali ridotti e flessibilità seguente degli impianti
- Consumi ridotti e velocità di produzione elevata
Esistono tuttavia dei limiti che riguardano però solo specifici settori.
- Impossibilità di realizzare pezzi di dimensioni elevate